Il 2022 è un anno da ricordare per tutti gli investitori perché significativo quanto quelle lezioni di vita che ci impartivano i nonni.
Quest’anno è stata una lezione di vita per chi investe (in particolar modo per chi investe da poco tempo).
Stiamo infatti attraversando un mercato orso in piena regola, non un crollo fulmineo stile marzo 2020.
Prima o poi ci doveva toccare, anzi, dobbiamo essere consapevoli che nel corso di decenni di investimenti ci capiterà ben più di una volta.
In generale, il mercato orso può avvenire in fasi di economia stagnante o recessione, scoppio di bolle finanziarie, epidemie, guerre, crisi geopolitiche e cambiamenti drastici del sistema economico globale.
E hai ragione se stai pensando che quest’anno abbiamo attraversato (e non ancora superato) più di uno di questi avvenimenti.
Il nostro naturale istinto è quello di metterci “al sicuro” ed evitare situazioni che comportano la paura e il dolore di perdere soldi.
Ma i ribassi sono i momenti davvero cruciali, quelli in cui si decidono le sorti dei nostri investimenti e che, se gestiti correttamente, ci fanno guadagnare l’equivalente di anni di mercati rialzisti.
Perché come ben sai, se stai facendo un PAC, i ribassi ti permettono di accumulare a prezzi sempre più “convenienti” con una prospettiva di rivalutazione maggiore.
Mentre, se hai della liquidità ancora da impiegare puoi acquistare a prezzi “scontati” titoli che tenevi d’occhio da tempo e dai quali ti concedi la possibilità di “spremere” un valore maggiore.
Però, l’altra faccia della medaglia è che la volatilità può ingannarti, innervosirti e aumentare la possibilità di commettere un errore.
Infatti, affrontare un “crollo” netto e veloce (stile marzo 2020) è diverso che affrontare un mercato orso fatto di tanti ribassi intervallati da (false) ripartenze.
Quest’anno hai potuto vedere in prima persona che anche durante un mercato orso avvengono dei “rialzi”, o per meglio dire dei “rimbalzi” dei prezzi che però si rivelano non duraturi e finiscono per sprofondare nuovamente (nel grafico in basso puoi vedere i rimbalzi durante lo storico crollo del 2008).
Inoltre, considera che quest’anno abbiamo vissuto un’esperienza “generazionale” (anche se nessuno starà facendo i salti di gioia per questo).
In che senso “generazionale”?
Per il fatto di aver registrato ribassi significativi non solo sui mercati azionari, ma anche su quelli obbligazionari.
Performance così negative su entrambi gli asset si sono registrate solo altre due volte nell’ultimo secolo, nel 1931 e nel 1969 (come puoi vedere dal grafico in basso).
Insomma, è senza dubbio stato un anno tosto.
Però, come ti ho detto prima, periodi di mercato come quelli che stiamo attraversando diventano esperienze molto istruttive per chi, come noi, investe.
Infatti, abbiamo potuto:
- Conoscere meglio noi stessi.
Affrontare un mercato orso, ci permette di testare e imparare a conoscere il nostro livello di “tolleranza al rischio” (la capacità di sopportare le perdite).
Per comprendere la propria reazione di fronte ai movimenti di mercato, non c’è nulla di più efficace del ragionare in termini di “numeri assoluti”.
Infatti, gli investitori prendono decisioni sulla base di “numeri assoluti”, ovvero quanti quattrini hanno investito e non sulla base dei “movimenti percentuali” degli strumenti sui quali hanno investito.
Questo è ancora più vero, quando si tratta di perdite.
Un calo del 40% può significare un calo di 40 mila euro (su 100 mila euro investiti) o un calo di 4 mila euro (su 10 mila investiti) e così via.
La percentuale è la stessa, ma capisci che c’è una bella differenza tra i numeri assoluti, che eserciteranno un impatto diverso sui tuoi nervi.
Quest’anno potresti aver scoperto di essere un investitore più “conservativ*” o più “intraprendente” di quanto pensavi e in futuro potrai aggiustare il calibro dei tuoi investimenti di conseguenza.
- Comprendere il ruolo della liquidità.
Scommetto che avere a disposizione della liquidità ti ha permesso di affrontare quest’anno con maggiore tranquillità.
Infatti, la liquidità ti evita di dover svendere i tuoi investimenti durante il crollo dei prezzi e ti consente di fare “acquisti” sul mercato a prezzi scontati.
Insomma, la liquidità è il bastione della prudenza nel campo degli investimenti.
Però, quest’anno abbiamo anche potuto sperimentare che essere totalmente liquidi o con livelli eccessivi ci danneggia (perdiamo potere d’acquisto a causa inflazione, svalutazione della valuta).
Insomma, ognuno di noi, in base alla propria personale situazione, dovrebbe possedere livelli di liquidità in grado di darci maggiori opzioni di scelta senza però pregiudicare le opportunità di crescita.
- Apprezzare il fatto di avere una strategia.
Forse avere una strategia è ciò che più si apprezza quando arriva il momento di affrontare un mercato orso.
Perché senza una strategia, durante un crollo dei mercati, l’incertezza e la paura domina qualunque nostra scelta.
Senza una strategia non puoi sapere dove è importante che tu rimanga prudente perché non puoi permetterti di perdere e dove essere più aggressivo perché vuoi guadagnare e puoi permetterti di rischiare.
È proprio durante un crollo di mercato che apprezzi l’importanza di aver organizzato il tuo patrimonio in “cassetti di investimento” sulla base dei tuoi diversi obiettivi, del diverso grado di rischio e del diverso orizzonte temporale.
Per concludere, il 2022 non è certo stato un anno da YOLO sui mercati e asset “to the moon”.
E dobbiamo essere preparati al fatto che potremmo essere alle soglie di un altro difficile anno.
Oppure no.
Potrebbe partire un mercato rialzista che durerà per i prossimi due anni.
Il fatto è che la tua forza è essere consapevole di far parte di un ristretto gruppo di investitori, ai quali non serve fare illusorie previsioni future.
Perché hai accantonato la liquidità necessaria per il breve termine.
Perché hai accantonato la liquidità necessaria per le emergenze.
Perché hai acquistato degli investimenti diversificati per raggiungere degli obiettivi di medio e/o lungo termine.
E queste sono lezioni che il 99% delle persone che investono sui mercati non imparano in una vita intera.